EXCALIBUR 48 - febbraio 2008
nello Speciale...

Questa è l'A.U.A.

L'episodio che ci accingiamo a narrare è autentico. Non temiamo smentita. Esso sia monito e invito a rivedere la propria posizione chi non ne fosse a conoscenza.
Ecco il fatto, nudo e crudo: tre rappresentanti dell'A.U.A., di cui conosciamo e ricorderemo le complete generalità, si presentano al Comando della Commissione Alleata per la Sardegna e chiedono di parlare col delegato statunitense, pretendendo che l'interprete non sia un Italiano ma un Americano. Al colloquio non vogliono presenti né ufficiali inglesi né ufficiali italiani.
Accolta l'istanza, i tre vengono introdotti nell'ufficio di un ufficiale subalterno statunitense, l'unico presente in quel momento. L'ufficiale straniero siede, i tre stanno rispettosamente in piedi. E uno di essi, evidentemente il designato o forse il più sicuro di sé per i milioni ereditati dal genitore, dichiara: «Noi siamo i rappresentanti di tutti gli studenti universitari della Sardegna. Come tali, a nome della gioventù intellettuale sarda, esprimiamo a voi, rappresentante degli U.S.A., il voto e il desiderio, e affermiamo la volontà che la Sardegna divenga la 49a stella della bandiera della Confederazione degli Stati Uniti d'America».
L'ufficiale straniero, il quale tutt'altro si aspettava che questo, rimane di sasso. Ma, rapidamente riavutosi, capisce con chi ha a che fare. È forse uno di quei soldati che la gioventù italiana, quella autentica, l'hanno affrontata col cuore stretto sui deserti africani. Sa perciò che questi tre vermi che, per miracolosa magia, parlano davanti a lui non rappresentano se non le loro rispettive sozze coscienze di venduti. E decide di dar loro la lezione che meritano. Risponde: «Prendo atto. Ma - chiede - ammesso che il governo del mio paese accolga il vostro voto e assecondi la vostra volontà, cosa potreste voi darci in cambio?».
Questa volta a rimaner di sasso sono i tre. «Ma forse non ci siamo capiti, noi volevamo dire che sarebbe nostro vivo desiderio che la Sardegna passasse a far parte integrante dell'America, etc. etc.». «Sì, sì... - incalza l'Americano - io ho capito benissimo. Ma vi ho chiesto che cosa voi potreste darci in cambio dell'onore e dei diritti che acquistereste colla cittadinanza americana. Forse un po' di formaggio?». «Beh! - rispondono i tre che non s'aspettavano proprio questa accoglienza - anche un po' di formaggio...». «Sentite - tronca netto lo straniero - se siete venuti qui a vendere la vostra patria per un po' di formaggio, quella è la porta». E li caccia via.
Consentiteci un brevissimo commento: questa è l'A.U.A., l'Associazione Antifascista sedicente Universitaria!
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