EXCALIBUR 6 - novembre 1998
in questo numero

Esteri: pericolo U.S.A.?

Islam il nuovo nemico

di Andrea Curreli
Chiunque abbia una minima nozione di politica internazionale, sa che questa rappresenta spesso la valvola di sfogo delle crisi interne dei Paesi più potenti e non solo.
Gli U.S.A. non fanno eccezione alla regola anzi grazie a una politica aggressiva e imperialista che li ha portati sul tetto del Mondo, mietono a piene mani nel contesto internazionale per risolvere o meglio tamponare le situazioni interne.
Ecco che allora come per incanto nasce il "pericolo", si configura il "nemico" e così via.
Questo nuovo fantomatico pericolo si chiama Saddam, terrorismo islamico, Gheddafi e in generale tutto quel mondo che ancora per svariati motivi ma soprattutto grazie a una radicata cultura nazionale (non intesa in termini occidentali bensì come nazione dell'Islam) si oppone alla colonizzazione americana.
Ci verrebbe logico pensare dov'erano questi nemici ieri, cosa facevano chi li sovvenzionava politicamente e militarmente, perché ignorati allora, oggi divengono così terribili. La risposta è semplice: perché gli U.S.A. lo vogliono!
Loro hanno distribuito a Saddam fondi e medicinali, loro hanno comprato il suo petrolio, loro sapevano che possedeva armi chimiche e basi per produrle, e non lo hanno mai fermato; insomma loro lo hanno creato e oggi lo usano come un burattino. Ogni volta che Clinton perde colpi davanti alle intromissioni continue dei giudici americani e dei mass media nella sua vita sessuale, ecco risvegliarsi come per incanto Saddam, ecco le bandiere a stelle e strisce bruciate in piazza ecc..
Questo gioco a distrarre l'opinione pubblica americana e mondiale, che ha il non trascurabile vantaggio per i mercanti borsistici della stabilità economica, porta purtroppo con se effetti fin troppo reali.
La geopolitica è cambiata rapidamente dopo che i McDonalds hanno invaso i Paesi dell'Est comunista, le truppe americane insieme ai loro alleati N.A.T.O. si sono spostate verso nuovi potenziali fronti che si chiamano Mediterraneo (quindi Italia e Sardegna) ma anche Europa e Asia (l'Indonesia è una dei Paesi con il più alto tasso di musulmani al mondo). Oltre a ciò gli U.S.A. continuano a essere un Paese che investe regolarmente vasti fondi dei contribuenti nell'apparato bellico soprattutto nella progettazione di armi sempre più perfette che aspettano solo ovviamente di essere provate.
So già che primo o poi sentirò anche in Italia una marea di servi politici invocare il sostegno alla nuova guerra santa contro l'Islam, alla difesa del mondo occidentale contro i nuovi barbari confondendo volontariamente l'idea di mondo con quella di mercato.
Così in un futuro quanto mai lontano (mi auguro), l'Europa combatterà sul proprio suolo per una libertà (soprattutto commerciale) e un'integrità territoriale non sua, fino al prossimo McDonalds a Baghdad.
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