EXCALIBUR 6 - novembre 1998
in questo numero

Lettere e opinioni

Lo spazio dei lettori

della Redazione
Voltagabbana sardi.
Noi Sardi, come tutti, abbiamo pregi e difetti. Si dice che siamo permalosi, vendicativi e introversi, ma anche leali, ospitali e coraggiosi. Abbiamo soprattutto senso della dignità, orgoglio e scarsa propensione a fare le banderuole, che, come dice il poeta, «mutano orientamento a ogni soffio di vento».
Ciò premesso, mi chiedo cosa possa aver indotto il Senatore Cossiga a intrupparsi nei ranghi di chi fino a ieri l'ha offeso, deriso e denigrato, anche ricorrendo a tecniche subdole e sleali. Come possa un Sardo aggregarsi al gregge dei voltagabbana nati Guelfi e diventati Ghibellini, per me resta un enigma oltre che una sgradevole sorpresa.
Qualcuno ha tentato di spiegarmi che questa è colta e raffinata politica con la "P" maiuscola... mi chiedo in quali miasmi navighi quella con la "p" minuscola.
Se in passato abbiamo pregato perché i nostri Santi ci liberassero dalla malaria, dalla siccità, dalla peste, dagli Spagnoli e dai mori, d'ora in avanti ai nostri "libera nos Domine" dovremo aggiungere i Cossiga, i Martelli e tutti quei personaggi che in Sardegna hanno attinto voti e alla Sardegna hanno restituito solo fama... e non sempre buona.

Gen. (ris.) Nicolò Manca

Valentino Martelli, primario di cardiochirurgia - il cuore sta a sinistra, l'interesse per le poltrone pure...
Da "L'Unione Sarda" del 5 novembre 1998, intervista al Sen. Martelli:
«Ho cambiato bandiera, ma non ideologia».
Mussolini, radiodiscorso di Monaco, 18 settembre 1943:
«Solo chi è animato da una fede e combatte per una ideologia non misura l'entità del sacrificio. Bisogna eliminare i traditori, in particolare modo quelli che militavano, talora da parecchi anni, nel partito e sono passati nelle file del nemico».
Scrivere un articolo su un uomo (?) che in sei anni ha cambiato partito quattro volte è come sparare sulla Croce Rossa.
Parlarne è, in qualche modo, riconoscergli un merito per la sua militanza (?) in Alleanza Nazionale. Noi non ci sentiamo né offesi, né traditi, perché sono sentimenti che si provano nei confronti di chi ha condiviso con te gli stessi valori e gli stessi ideali, non le stesse poltrone.
Peccato non si possa seguire il consiglio di Mussolini!

Isabella Luconi
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