EXCALIBUR 26 - aprile 2001
nello Speciale...

L'arresto di Pigliaru e Pinna

Sopra: Antonio Pigliaru, Gavino Pinna e Ugo Mattoni
Sotto: la prima pagina della sentenza del Tribunale Militare di Guerra sardo, Pigliaru e Pinna i primi condannati (cliccare sull'immagine per ingrandire)
Il giorno successivo, 22 marzo, la polizia, oltre al fermo di Giovanni Tanda, Sottotenente del 59º Reggimento di Fanteria "Tempio", e Carlo Bologna, Tenente Medico del distretto militare di Sassari, procedette all'arresto di Antonio Pigliaru, militare in licenza di convalescenza (futuro intellettuale della sinistra, grande esegeta di Giovanni Gentile, considerato il più grande uomo di cultura sardo dopo Gramsci), Gavino Pinna, Sergente carrista in congedo, mutilato, ex segretario regionale del G.U.F. e futuro senatore del M.S.I., Vincenzo Scano, Cesare Berardi, Giuseppe Cardi Giua e il Tenente di Artiglieria Giovanni Russo. A questi, nei giorni successivi, si aggiunsero Putzu e Benetti che erano stati fermati il 21 marzo nell'imbarcazione bloccata dagli Inglesi. Riuscì invece a sfuggire all'arresto il Sottotenente dei paracadutisti Ugo Mattoni, che diventerà famoso regista con lo pseudonimo di Ugo Pirro. Secondo la polizia il Pigliaru, il Russo, il Pinna e il Tanda erano i redattori de "La Voce dei Giovani", il Russo ne era anche lo stampatore e insieme al Tanda anche il diffusore clandestino; lo Scano e il Berardi erano incaricati di organizzare gli squadristi della provincia; Il Mattoni e il Pigliaru avevano compilato il convenzionale radiofonico, mentre tutti i componenti del comitato avevano redatto il memoriale nonché contribuito alla raccolta dei fondi.
II 27 marzo tutti i fermati vennero deferiti alla procura militare con le seguenti imputazioni: Cardi Giua, Russo e Mattoni per "associazione antinazionale"; Pigliaru, Tanda, Scano, Berardi, Cardi Giua, Russo e Mattoni per "cospirazione mediante associazione per alto tradimento". Bologna e Putzu per "partecipazione all'associazione antinazionale". Tutti (eccetto il Benetti) per "tentativo di rivelazione di segreti militari al nemico". Pigliaru, Pinna, Tanda, Russo e Mattoni per "propaganda antinazionale", nonché per "diffamazione a mezzo stampa", avendo offeso la reputazione della signora Antonia Maria Carboni mediante un articolo pubblicato ne "La Voce dei Giovani", in cui si attribuiva alla predetta signora, «con espressione ingiuriose», di organizzare «illecite distrazioni» per i militari delle forze armate alleate, in particolare per un certo Popov, ufficiale russo.
II tribunale militare di guerra della Sardegna, Pubblico Ministero Coco (il magistrato ucciso a Genova dalle Brigate Rosse nel 1976), si pronunciò il 29 agosto del 1944. I capi di imputazione comportavano pene gravissime, ma il tribunale smontò o minimizzò buona parte delle accuse. Ebbe la peggio Ugo Mattoni, cui furono comminati 11 anni di carcere, ma rimase sempre latitante e non fu mai preso. Pigliaru, Pinna, Tanda e Russo presero 6 anni a testa, lo Scano, Berardi e Cardi Giua 5 anni e 2 mesi, Benetti 3 anni e 6 mesi, Putzu 2 anni e 8 mesi, Bologna 2 anni.
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