EXCALIBUR 92 - giugno 2016
in questo numero

Quando la Storia siamo noi

Le origini del Movimento Sociale in Sardegna, 1943-1949

di Efisio Agus
Sopra: da destra a sinistra Giuseppe Serra, Franco Cabras,
Fabio Meloni, Angelo Abis e Paolo Truzzu
Sotto: panoramica del pubblico nella sala di Villa Muscas
Si è tenuto a Cagliari, nella sala di Villa Muscas, venerdì 27 maggio di quest'anno, un convegno incentrato sulla presentazione del volume, curato da Giuseppe Serra e Angelo Abis, dal titolo: "Neofascisti. Le origini del Movimento Sociale Italiano in Sardegna 1943-1949".
La manifestazione organizzata dall'associazione culturale "Vico San Lucifero" e dal circolo di cultura politica tradizionale "Riscossa Europea", diretti rispettivamente da Paolo Camedda e Pier Giorgio Angioni, ha visto la partecipazione, oltre agli autori del libro, di Paolo Truzzu, consigliere regionale di "Fratelli d'Italia", di Franco Cabras, già dirigente giovanile, nonché tra i fondatori del Msi a Cagliari, e di Fabio Meloni, giornalista direttore dell'agenzia di stampa regionale online "Ad Maiora Media", che ha coordinato i lavori.
Non vogliamo soffermarci più di tanto sul successo della manifestazione, attestato dalle foto e dal video postato sul sito Facebook di Salvatore "Sasso" Deidda, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, post, tra l'altro, ripreso da tanti nostri amici. Ciò che ci preme porre in evidenza è che col volume sulle origini del Msi in Sardegna va a compimento un progetto culturale, sorto proprio dalle discussioni e dai dibattiti di Excalibur, che vede la cultura della destra uscire finalmente dalle commemorazioni, dal rimpianto e dall'esegesi dei testi passati.
La destra era completamente assente, soprattutto nel settore della storia contemporanea della Sardegna, un po' per una certa pigrizia mentale e per un assunto che sapeva tanto di alibi - «Tanto la storia la scrivono i vincitori...» - e un po' per la totale assenza nel mondo accademico e culturale sardo di soggetti disposti a correre il rischio di porsi contro il sinedrio, potentissimo, dei gendarmi della memoria dello storicamente corretto.
Basta vedere come sono stati ghettizzati pur validissimi intellettuali, non certo orientati a destra, quali Luigi Nieddu e Diego Fusaro, per aver osato infrangere la vulgata storica corrente su Antonio Gramsci. Né si trattava, da parte nostra, di creare una controstoria atta a contrastare eventuali distorsioni o faziosità altrui. Davanti a noi non c'erano volumi da confutare, saggi o articoli da stroncare, idee e pensieri con cui confrontarsi.
C'era solo un vuoto assoluto, un deserto immenso dove poter issare le nostre bandiere senza che nessuno avesse niente da ridire. E così, lentamente ma tenacemente, ha preso consistenza il progetto di riempire la parte più misconosciuta della storia sarda con quattro opere di spessore improntate al più rigoroso criterio scientifico, all'accuratezza delle fonti documentali, all'assenza di ogni pregiudizio. E così sono stati dati alle stampe prima "L'ultima trincea dell'onore - I sardi a Salò" di Angelo Abis nel 2009, "Le origini della destra in Sardegna - Il partito dell'Uomo Qualunque (1945-1956)" di Giuseppe Serra nel 2010, "Il fascismo clandestino e l'epurazione in Sardegna - 1943-1946" di Angelo Abis nel 2013 e infine il volume testé citato a cura di Serra e Abis nel 2016.
Non è male ricordare, poi, che tutti i volumi sono stati sottoposti al vaglio critico di uno storico accademico di grande valore e prestigio quale è il Prof. Giuseppe Parlato, il quale oltre ai suggerimenti, i consigli, gli incoraggiamenti, ha pure dato il suo contributo personale apponendo la sua prefazione a tre dei quattro volumi. Quanto all'apprezzamento dei libri, anche in ambienti ben distanti da noi, è sufficiente ricordare che "I sardi a Salò" è stato richiesto dall'Istituto storico della resistenza di Torino, mentre "Il fascismo clandestino in Sardegna" è stato acquistato dalla biblioteca del Senato degli Stati Uniti!
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