EXCALIBUR 15 - dic. 1999 / gen. 2000
in questo numero

In ricordo di Giovanni Gentile

Il filosofo ucciso dai partigiani gappisti nel 1944, dissacrato e disonorato dai servitori del regime nel 1999

di Isabella Luconi
Questo il testo inciso sulla lapide affissa nel cortile della Sapienza dell'Università di Pisa:
«L'Università di Pisa ricorda qui Giovanni Gentile come suo laureato e suo professore, profondo innovatore e infaticabile organizzatore di cultura sul piano nazionale e della sua sede universitaria pisana. Sul regime autoritario e razzista che lo ebbe consapevole sostenitore resta la condanna della storia e del comune sentire umano». Questo il testo che avremmo voluto:
«L'Università di Pisa ricorda Giovanni Gentile, filosofo e uomo politico, definito da Benedetto Croce "schietto fascista senza camicia nera". Spirito profondamente mistico, innovò profondamente il pensiero e la cultura della società nella quale viveva, avvalendosi di una cerchia di collaboratori fidati, scelti senza considerare pregiudiziale l'adesione al fascismo, in quanto secondo Lui, il fascismo non aveva alcun bisogno di definire la sua dottrina poiché la dottrina del fascismo consisteva nella sua azione. Fu barbaramente assassinato dai partigiani gappisti il 15 aprile 1944, mentre rientrava nella sua abitazione».
La scritta è di parte, tanto quanto lo è l'altra, ma la seconda è oggettivamente vera e non esprime giudizi né falsifica la storia. Sarebbe giusto invece ricordarlo così:
«Giovanni Gentile, uno dei maggiori filosofi del nostro secolo e uno dei maggiori storici della nostra cultura». La nostra associazione si farà promotrice della richiesta all'Università di Palermo, dove nel 1907 Gentile vinse la cattedra di Storia della Filosofia, di porre un'altra lapide in memoria del Filosofo Giovanni Gentile.
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