EXCALIBUR 34 - febbraio/marzo 2002
in questo numero

La riscossa della Fiamma

Il "Cavaliere" accoglierà con grande favore l'entrata della "fiamma" nel Polo. Vediamo perché...

di Andrea Curreli
Così anche la cara vecchia Fiamma si allinea con il Polo, o meglio "desiste".
Una scelta, quella del partito di Rauti e Romagnoli, comprensibile dal punto di visto elettorale, un po' meno da quello politico-dottrinario, che però apre notevoli orizzonti sul panorama politico italiano. Non è un caso il fatto che chi ha accolto con minor distacco il nuovo arrivato nella Casa delle Libertà sia Forza Italia. Gli azzurri del "Berlusca", infatti, hanno solo da guadagnare dall'alleanza con la Fiamma, innanzi tutto in termini di voti (per quanto esigui), ma soprattutto in termini politici con il ridimensionamento di A.N. all'interno del Polo.
Consideriamo prima l'aspetto dei voti della Fiamma e noteremo che l'approccio di Forza Italia è elementare: i voti non puzzano, e soprattutto meglio a noi che ad altri. L'elettore della Fiamma, considerato al pari degli altri un "consumatore", secondo la logica berlusconiana non può essere lasciato alla concorrenza.
Dal punto di vista politico, la manovra è ancora più efficace: la Fiamma legittimata diviene un elemento di forte disturbo nei confronti di A.N.. Viene meno insomma l'inibizione del voto perduto di qualche ex missino che, all'interno del sistema bipolare, nella maggior parte dei casi dirottava le sue preferenze su A.N.. Questo si traduce in fortissimo peso contrattuale di determinati personaggi in particolari realtà, e soprattutto potrebbe vanificare le manovre di riassorbimento che avevano portato, per esempio a Milano, al recupero da parte di La Russa di rautiani doc come Valle.
Complimenti quindi a Forza Italia e un saluto alla rinata guerra di corrente, oggi di voti, tra "rautiani" e "finiani". Ma chi ha detto che il Movimento Sociale Italiano era morto e sepolto?
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