EXCALIBUR 90 - febbraio 2016
in questo numero

Sulla vita che scorre

Sentieri di vita privata da percorrere con serenità

di Oriana Bernardi
Kintsugi: l'arte giapponese di rendere forte una debolezza
Un uomo è fermo a un bivio e dovrà scegliere: la strada che sceglierà lo definisce? Cosa dimostrerà agli altri? Un osservatore attento potrebbe intuire cosa farà al prossimo bivio... ma cosa si può dire del suo passato?
Cosa si può dire delle motivazioni che lo hanno portato a compiere a scegliere quella strada?
Molti si arrogano la capacità di capire l'essenza di un uomo da quello che sceglie, come se si trattasse dell'abbinamento di un vino a una pietanza... ma si sa, noi siamo un popolo di allenatori in periodo di mondiali e per il resto dell'anno siamo tutti psicologi, criminologi, opinionisti e fini statisti.
"Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io" (Luigi Pirandello).
Quanti di noi ripensano a questo semplice ma intenso pensiero prima di sparare a zero su qualcuno?
La storia privata di ciascuno di noi ci porta su un sentiero, l'educazione data dai nostri genitori, le amicizie e la vita ci portano a scegliere in quale direzione svoltare a ogni bivio. Quello che noi saremo è quello che siamo stati, è la polvere che ci siamo scrollati di dosso, è il vento che ci ha fatto rallentare, la pioggia che ha nascosto le nostre lacrime, il sole che ci ha scaldato il viso e la luna che ci ha scaldato il cuore.
Lì nel crocevia troviamo altri individui impegnati a scegliere la loro strada; alcuni li salutiamo mentre ci incamminiamo nel nuovo percorso, altri si muovono con noi... con alcuni di questi percorriamo un tratto di strada insieme, li chiamiamo amici, alleati compagni di vita o addirittura moglie o marito. Ma con alcuni di questi percorriamo solo una parte del sentiero ed è il momento del commiato che ci fa capire cosa è successo veramente durante il percorso.
È in questo momento che si capisce la vera natura di coloro che ti hanno accompagnato lungo il sentiero. Gli amici ti seguono anche se i sentieri che percorriamo sono distinti, gli alleati la maggior parte delle volte diventano alleati di altri (è la loro natura, senza qualcuno a cui allearsi non esistono), con i compagni di vita o coniugi si cammina, ci si perde per poi rincontrarsi (forse). Ma ci sono altre persone che incontri nel tuo percorso che ti segnano delle volte più di quanto possono fare le persone che ho summenzionato. Sono quelli individui che traggono la loro energia dalla tua, quando sei forte salgono sulle tue spalle e mangiano il tuo cibo, quando ti siedi a riprender fiato ti corrono intorno per mostrarti la loro energia, e quando cadi ti guardano come gli avvoltoi guardano una preda.
Parassiti che si nutrono dalla tua mano e quando questa ha un attimo di tentennamento non esitano a morderla.
Il dolore e le delusioni sono ciò che ci caratterizza di più; ogni caduta, ogni tradimento, ogni delusione e ogni ferita formano il nostro carattere più di ogni gioia. ci danno forza, ci temprano e ci rendono unici.
Proviamo ad applicare l'arte giapponese del "Kintsugi". I Giapponesi sono maestri nel riuscire a ricavare forza da quella che può apparire una debolezza. Infatti, quando un oggetto in ceramica si rompe i Giapponesi usano questa tecnica per ripararlo: riempiono la crepa con polvere d'oro; lo scopo delle riparazioni eseguite con questa tecnica non è quello di nascondere il danno, ma di enfatizzarlo e arricchirlo, quindi rispetto all'oggetto nuovo l'oggetto riparato sarà più prezioso, sia per la presenza dell'oro sia per la sua unicità.
Così anche per noi... le nostre cicatrici possono essere numerose o di grandi dimensioni, ma ci rendono unici e solo chi ha la forza e la pazienza di aspettare che la "riparazione" sia completata può vedere la nostra unicità. È questa peculiarità che rende il sentiero percorso da ciascuno di noi unico e irripetibile.
"Metti il piede in fallo e cadi sette volte, otto rialzati e risorgi" (Hagakure).
Sii forte, credi in te stesso, non ti arrendere mai. E ricorda... l'unica creatura che può fermarti sei tu.
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