EXCALIBUR 159 - ottobre 2023
nello Speciale...

Dall'adesione al futurismo alla guerra di Spagna

<b>Filippo Tommaso Marinetti</b> e <b>Bruno Aschieri</b> in divisa della Milizia
Sopra: Filippo Tommaso Marinetti e Bruno Aschieri
in divisa della Milizia
Sotto: Aeropoema futurista dei legionari in Spagna
Aeropoema futurista dei legionari in Spagna
Biografia.
Bruno Aschieri (Verona, 8 novembre 1906 - Cagliari, 17 giugno 1991), dal carattere mite con una flemma rotta solo dal vivace intelletto, nasce a Verona nel 1906. Appassionato di arte sin da giovane, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia a 27 anni. Oltre alla passione per la ricerca linguistica, l'arte, la pittura, il teatro, la grafica, era interessato alla geologia, collezionista di minerali e numismatica, redattore di cruciverba, amante e conoscitore di tutta la musica classica, grande viaggiatore e campeggiatore in Italia e in Europa. E infine, ma non ultimo, aveva una grande passione, diventata una vera professione, per il giornalismo.

L'amicizia con Marinetti.
Conobbe personalmente il creatore e fondatore del movimento Futurista, Filippo Tommaso Marinetti, nel 1923 a Milano, col quale instaurò un rapporto di personale amicizia.
Dopo il primo incontro con Marinetti, dal 1928 aderisce alle iniziative futuriste, scrivendo sintesi teatrali e realizzando le sue prime aeropitture. È tra i fondatori del "Gruppo Futurista Veronese Umberto Boccioni" e tra i firmatari del "Manifesto futurista per la scenografia del teatro lirico all'aperto all'Arena di Verona (1932) e del manifesto "La città musicale" (1933). Negli anni Trenta si dedica completamente alla pubblicità e alla creazione di cartelloni, copertine di libri e fotomontaggi.

Volontario in Spagna e prime corrispondenze.
Nel 1937 si arruola volontario con i legionari franchisti per partecipare alla guerra di Spagna, combattendo nella sanguinosa e decisiva battaglia di Guadalajara.
Durante questa sanguinosa guerra scrive diverse corrispondenze della battaglia e dal fronte. Di quell'esperienza resta "Il poema dei legionari di Spagna". Lo stile del testo poetico è quello prediletto dai futuristi, impersonale e telegrafico.
Dopo la seconda guerra mondiale si trasferisce a Cagliari, dove riprenderà l'attività giornalistica.
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