EXCALIBUR 159 - ottobre 2023
nello Speciale...

L'attività a "L'Arena di Verona"

opera di Aschieri sullo squadrismo
Opera di Aschieri sullo squadrismo
Aschieri giornalista.
Abbiamo detto che durante la guerra di Spagna fu corrispondente dal fronte. Fra i quotidiani collaborò con il "Corriere Padano", "La Sera", "L'Ambrosiano", il "Bozen Zeitung", "L'Agenzia per L'Italia" e "L'Impero", ma i migliori anni li ha vissuti al quotidiano "Arena del Lunedì" e poi a "L'Arena di Verona", del quale è stato impaginatore, capo cronista, segretario di redazione sino al 21 maggio del 1945, anno di cessazione delle pubblicazioni. Da quella data venne licenziato per forza maggiore in base all'articolo 29 del contratto nazionale collettivo. Il regime era caduto. La grande stagione futurista finita anch'essa, già dall'anno prima con la morte di Marinetti, avvenuta il 2 dicembre del 1944.

"L'Arena di Verona" nel cuore.
Bruno restò molto legato negli anni al più importante quotidiano della sua città d'origine, nel quale lavorò, come detto, in diversi ruoli redazionali anche apicali.

I legami col Fascismo. Durante il Ventennio, "L'Arena" - come del resto accadde a "L'Unione Sarda" - fu marcatamente fascista, tanto che dal 1º maggio 1945 al 30 giugno 1946 il giornale, con l'arrivo degli Alleati, per un anno cambiò nome diventando "Verona Libera", organo del Comitato di Liberazione Nazionale (Cln). In questo contesto Bruno Aschieri, e il gruppo dirigente che guidò la redazione sino alla fine della guerra, fu costretto a lasciare il giornale in un clima di epurazione politica e culturale. A Verona Aschieri non è stato dimenticato e il suo "vecchio" quotidiano gli ha dedicato più articoli anche in questi ultimi anni.
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