EXCALIBUR 163 - gennaio 2024
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Le movimentate elezioni universitarie romane del 1966

<b>Randolfo Pacciardi</b> con <b>Edgardo Sogno</b>, ex medaglia d'oro della resistenza, arrestato e poi assolto per un presunto golpe contro il governo di centro-sinistra
Randolfo Pacciardi con Edgardo Sogno, ex medaglia
d'oro della resistenza, arrestato e poi assolto per un
presunto golpe contro il governo di centro-sinistra
Nel 1966 all'università di Roma sono indette le nuove elezioni.
Siamo a fine aprile, la campagna elettorale è carica di tensioni per la presenza di nuove formazioni, soprattutto la Primula Goliardica, legata a Pacciardi, e l'Aur, composta da socialisti e social-democratici scissionisti.
Al gruppo pacciardiano, che si presentava con una veste di destra, avevano aderito diversi fuoriusciti dai movimenti giovanili vicino al Msi. La qual cosa non va a genio sia al gruppo ufficiale del Msi, il "Fuan-Caravella", sia all'Ugi, espressione dei comunisti e dei socialisti ortodossi.
E pertanto, tra i due gruppi si arriva a una intesa (sotterranea) per non far raggiungere il quorum a "Primula Goliardica" e ai socialisti autonomi, evidentemente con mezzi non proprio legali. La cosa divenne, però, di dominio pubblico e scatenò risse furibonde fuori e dentro l'università.
Ecco come "L'Espresso" descrisse la situazione: «La campagna elettorale inizia sotto i peggiori auspici. I comunisti dell'Ugi diffondono manifesti nei quali i socialisti dell'Aur vengono definiti "fuoriusciti fascisti"».
L'"Avanti!" definisce l'Ugi come «una cosca e un feudo del gruppo di potere comunista». La mattina del 28 aprile la facoltà di lettere è teatro di continui incidenti tra forze di sinistra e aderenti a "Caravella".
I carabinieri riescono a dividere i contendenti. Ed è a questo punto che lo studente della facoltà di architettura Paolo Rossi, militante socialista, cade da un muretto, non si capisce bene se perché colto da un malore o spintonato.
Parte a questo punto la campagna contro i "fascisti assassini". «Ai funerali di Paolo Rossi l'Italia del 25 aprile e del luglio 60», titola "L'Unità".
Sulla stampa, sulla televisione e persino nel parlamento, malgrado l'esito dell'autopsia escluda ogni atto di violenza su Paolo Rossi, si sviluppa in tutta Italia una ben orchestrata campagna contro il Fuan e il Msi promossa, pare, dal ministro degli interni Taviani e dal capo della polizia Vicari.
Per far cessare detta campagna occorrerà una telefonata del segretario del Msi Michelini ad Aldo Moro (che era in disaccordo con Taviani).
Il 29 aprile arriva la dichiarazione di Pacciardi alla Camera: «Hanno perfettamente ragione (i missini, n.d.s.) a protestare quando affermano di non aver nulla a che fare con la protesta che è stata fatta all'università. C'è stata un'agitazione di cui il movimento che fa capo a me assume la completa responsabilità».
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