Excalibur rosso
SPECIALE
Randolfo Pacciardi

Storia di un leader repubblicano

<b>Randolfo Pacciardi</b> nel corso di una manifestazione
Randolfo Pacciardi nel corso di una manifestazione
I parte a cura di Angelo Abis.
Da comandante delle brigate internazionali nella Spagna Repubblicana all'accusa di complottismo filo-fascista.

Ha senso rievocare da destra un personaggio del calibro di Randolfo Pacciardi, graniticamente antifascista già a partire dagli Anni 20, ma anche, pure a fascismo sconfitto, fautore dell'epurazione dei residui fascisti nella pubblica amministrazione e nemico giurato del Msi delle origini?
Sì, ha senso, perché a un certo punto della storia repubblicana, in maniera del tutto casuale, il personaggio repubblicano impattò col movimento universitario del Fuan di Roma con conseguenze che poi, come vedremo, si riverberarono anche sul Fuan di Cagliari, di cui allora ero presidente.
Ai giovani universitari missini Pacciardi non andava proprio giù, tant'è che il 30 gennaio del 1949 gli sbarrarono l'ingresso dell'università di Perugia al grido di ²se-di-ci, se-di-ci», richiamandosi all'articolo 16 del trattato di pace che garantiva l'impunità agli Italiani che nel corso della Seconda Guerra Mondiale si erano schierati con gli Alleati.
Antipatia ampiamente ricambiata almeno sino al 1964, allorché Pacciardi, espulso dal partito repubblicano per aver votato contro il primo governo di centro-sinistra presieduto da Aldo Moro, diede vita al movimento, poi partito, "L'Unione Democratica per la Nuova Repubblica".
Il movimento si caratterizzava per un programma che coniugava un laicismo di impronta mazziniana con una netta opposizione alle sinistre, privilegiando valori quali l'identità nazionale e la legalità. Meta finale: far uscire l'Italia dalla crisi della repubblica parlamentare per farla approdare a una repubblica presidenziale.
Gli osservatori collocarono il movimento nell'area conservatrice di destra.
E fu in quell'area che Pacciardi raccolse le prime ed entusiaste adesioni.
Il movimento si dotò anche di un foglio settimanale, "La folla", diretto dal giornalista, ex repubblichino, Giano Accame. Mentre a livello giovanile sorse il gruppo universitario "Primula Goliardica".