EXCALIBUR 162 - dicembre 2023
in questo numero

Il ritorno della "guerra dei sessi"

Le colpe di una ristretta minoranza non possono ricadere su un'intera categoria

di Alessio Dettori
'Patriarcato': la moda del momento
"Patriarcato": la moda del momento
Ci risiamo!
Ogni volta che accade un fatto di cronaca nera che riguardi una donna uccisa da un uomo, la stampa, la politica e altri tromboni del sistema non perdono occasione per rilanciare le loro ipocrite litanie sulla "società patriarcale" e altre stupidaggini assortite.
È uno schema ormai ben collaudato e l'omicidio della povera Giulia Cecchettin, per mano di Filippo Turetta, ne è l'ennesima prova.
Uno sciacallaggio vero e proprio che dimostra, ancora una volta, come a costoro non interessi praticamente nulla della povera vittima, ma è solo la scusa per gettare benzina sul fuoco tra categorie di cittadini (in questo caso uomini e donne).
Ne parlai già in un articolo qui su Excalibur alcuni anni fa, ma vedo che la situazione, invece che migliorare, stia soltanto peggiorando in maniera demenziale.
Ma partiamo dal triste fatto di cronaca in questione: l'11 novembre 2023, Giulia Cecchettin, una ragazza di 22 anni, viene assassinata dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, anch'esso ventiduenne. Il corpo della ragazza viene ritrovato alcuni giorni dopo, in quanto inizialmente si pensava che si trattasse di un rapimento e si sperava di ritrovarla ancora in vita.
Turetta verrà arrestato alcuni giorni dopo in Germania, mentre tentava di darsi alla latitanza, ed è stato trasferito immediatamente in Italia.
Ovviamente si tratta, purtroppo, del classico caso di relazione tossica, che, a differenza di tante altre storie, è finito in tragedia.
Ma potevano gli sciacalli del sistema lasciarsi sfuggire una simile occasione per sputare veleno? Certo che no.
Ed ecco che esponenti della politica, della stampa, e altri personaggi famosi ai quali non frega nulla della povera vittima, hanno iniziato una campagna demenziale dove chiedono scusa a tutte le donne, in quanto si vergognano del loro essere maschi e privilegiati (ancora devono spiegare quali siano questi privilegi).
Ed ecco fior di video sui social network e articoli deliranti in cui si parla a sproposito di "patriarcato" e mascolinità tossica.
Persino la sorella della vittima, probabilmente a causa del lutto subito e del forte stress, ha fatto un discorso estremamente grave e assurdo dove ha iniziato a scagliarsi contro tutti gli uomini che, a detta sua, devono fare tutti "mea culpa", anche chi non ha mai fatto del male a nessuno, in quanto sarebbero privilegiati in questa società, oltre a fare un minestrone di esempi, associando il comportamento del cretino che in strada fischia una ragazza come se fosse un filo conduttore al commettere dei crimini ben peggiori.
Ma lasciando perdere la sorella della vittima, che ha comunque subito un lutto, vogliamo parlare della malafede degli sciacalli che si riempiono la bocca di "patriarcato" e che incitano tutti gli uomini a chiedere scusa?
Sanno che il "patriarcato", esattamente come il "matriarcato", non è altro che una struttura gerarchica, che può essere buona o cattiva in base a chi ha il comando?
Vogliamo ammettere che l'omicidio in questione non ha nulla a che vedere con il patriarcato, ma ha a che fare con una noncultura della prepotenza al quale vengono abituati tanti giovani d'oggi?
Una società dove i giovani non hanno più punti di riferimento positivi, ma vivono costantemente nella logica del "tutto e subito"?
Inoltre vorrei anche soffermarmi su un'altra cretinata che va tanto di moda: «non tutti gli uomini sono così».
Ecco, questa frase è estremamente grave, perché indica che gli uomini sono per la maggior parte dei violenti, "ma non tutti".
Ma adesso facciamo degli esempi concreti con numeri alla mano, affinché si comprenda meglio la demenzialità delle tesi di questi personaggi che soffrono di una chiara forma di misandria.
In Italia ci sono circa 28 milioni di maschi, se togliamo i minori, ne restano circa 23 milioni. Bene. Ora, qualcuno di questi personaggi che pretende il mea culpa generale dei maschi italiani, sarebbe così gentile da spiegarmi perché, per colpa di meno di 100 criminali che hanno ucciso una donna, io e altri 23 milioni di maschi innocenti dovremo chiedere scusa?
È come se qualche cretino un giorno si dovesse svegliare e pretendere che tutte le donne chiedano scusa per gli omicidi commessi da donne, nei confronti dei propri figli (magari usando come esempio l'omicidio del piccolo Lorys Stival, e tanti altri casi simili).
Immagino già l'ondata di indignazione (giustissima in questo caso) che si scatenerebbe per una simile idiozia.
Un breve accenno a una inquietante e pericolosa trovata dell'ultim'ora da parte di media e politici riguardo una distopica "educazione sentimentale" da insegnare alle scuole superiori coinvolgendo specialisti, cantanti, attori e "influencer" (sull'utilità di questi ultimi ho più dubbi che sulle altre categorie menzionate).
Un'assurdità degna delle rieducazioni di quei film distopici di fantascienza, quando sarebbe molto più utile insegnare l'educazione al rispetto verso il prossimo fin dalla tenera età.
Il fatto che una simile assurdità venga proposta a livelli governativi deve far scattare un segnale di allarme un po' a tutti.
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