Excalibur blu

Tante destre (europee) ma un solo ombrello

Alcune considerazioni sul raduno a Firenze delle destre del gruppo "Identità e Democrazia"

di Angelo Abis
Il pubblico alla convention di 'Identità e Democrazia' organizzata da Matteo Salvini
Il pubblico alla convention di "Identità e Democrazia" organizzata
da Matteo Salvini
Il 4 dicembre scorso Salvini ha organizzato a Firenze nell'Hotel "Fortezza da Basso" una convention dei 12 partiti di destra aderenti al gruppo europeo "Identità e Democrazia". L'evento è stato di per sé modesto, per il fatto che il gruppo è rappresentato nel parlamento europeo da appena 60 deputati su 705, di cui 23 della Lega.
La convention aveva come oggetto la discussione dei temi: lavoro, sicurezza e libertà. Con tutta probabilità Salvini aveva concepito la manifestazione come un supporto alla Lega in vista delle prossime elezioni europee, nulla di più.
Ma, come spesso accade in politica, le conseguenze di un fatto di per sé modesto determinano conseguenze di più vasta portata, positive in questo caso non solo per la Lega, ma per tutto il centro-destra.
Il fatto è che, in quel di Firenze, i dodici partiti di destra non rappresentavano solo un ristretto numero di parlamentari, bensì una marea montante dell'opinione pubblica europea ostile a certe tematiche quali l'immigrazione e la sempre maggiore invadenza delle comunità musulmane. La sostituzione etnica in molti quartieri delle grandi capitali europee è un dato di fatto, con la criminalità diffusa che ne consegue. A ciò è da aggiungersi l'impatto nefasto della svolta green sul mondo industriale e agricolo, già pesantemente colpito dalle conseguenze del conflitto russo-ucraino.
A dare importanza all'avvenimento ci hanno pensato le sinistre, annunciando grandi manifestazioni antifasciste, rivelatesi poi un flop.
Hanno poi definito i partiti come delle schegge impazzite di estrema destra in un contesto controllato e diretto dalle forze socialiste, verdi e liberali.
Dimenticando che nei due paesi che contano, Francia e Germania, il "Rassemblement National" di Marine Le Pen è il primo partito, mentre "Alternative fur Deutschland" è il secondo davanti alla socialdemocrazia tedesca.
Mentre i leader dei due paesi, Macron e Scholz, non solo sono sul viale del tramonto, ma addirittura stanno orientando le loro politiche in senso favorevole alla Meloni.
L'ultima cartuccia sparata dalle sinistre è che, essendo le destre nazionaliste, non riusciranno a mettersi d'accordo tra di loro.
In proposito mi piace citare un monologo del noto intellettuale comunista Michele Serra: «In un'altra vita vorrei nascere a destra. Perché noi di sinistra spacchiamo il capello in quattro. Ogni occasione è buona per dividerci, per farci una guerra spietata. Invece a destra riescono a mettersi d'accordo anche sulle cose impossibili».
E in proposito immagina un dialogo tra due esponenti di destra. Dice il primo: «Sai, per queste elezioni candidiamo Gengis khan. Ma sei matto? - risponde il secondo. Non preoccuparti - ribatte il primo - è cambiato, adesso è un moderato. Allora va bene - conclude il secondo».
Buon Natale e sereno anno nuovo per tutti i lettori e simpatizzanti di Excalibur!
dalla Redazione

Un altro Natale è arrivato.

Nonostante la via per Betlemme sia forse poco sicura in questi tempi bui e quella terra sia illuminata non da una cometa ma da bagliori di guerra e la parola pace sia quasi sconosciuta, Natale è arrivato.

Forse, anche se il sapore è un po' diverso rispetto a quello dei nostri ricordi e la festa cristiana sia ormai diventata una festa di consumo, resta ancora - per chi vuole - il sentimento di speranza per un vento che spazzi via le nuvole oscure e porti un po' di serenità.

Perché il Natale ci doni pace, giustizia, concordia.

Nelle nostre case e nel mondo.